LA COLTIVAZIONE IDROPONICA

 

Il termine idroponica deriva da due parole greche, "hydros", che significa acqua, e "ponos", che significa lavoro.
L'idroponica è la scienza della crescita delle piante in acqua, senza l'uso del suolo, conosciuta anche come coltura fuori suolo.
Le stesse sostanze nutritive che una pianta normalmente ricava dal terreno vengono fornite direttamente alle radici mediante una soluzione nutritiva accuratamente controllata.
Usando metodi di coltivazione tradizionali, le piante spesso hanno bisogno di spendere grandi quantità di energia per far crescere le radici abbastanza a lungo da raggiungere acqua e sostanze nutritive nel terreno. Questo perché i materiali di consumo non sono distribuiti in modo uniforme e impediscono ad una pianta di crescere alla velocità ottimale.
In un sistema idroponico, i nutrienti e l'acqua vengono inviati direttamente alle radici, quindi le piante assorbono i nutrienti come ioni nell'acqua.
L'agricoltura idroponica consente il controllo completo di questi e di altri fattori, assicurando che ogni singola pianta sia sana e cresca rapidamente, con conseguenti rese più elevate e raccolti più frequenti.
Di conseguenza, la coltivazione idroponica richiede anche fino al 90% di acqua in meno rispetto ai metodi tradizionali, richiede molto meno spazio, dal momento che le piante possono essere impilate verticalmente e l'ambiente controllato riduce significativamente il verificarsi di parassiti e malattie.

 

IL PROBLEMA

 

L’agricoltura riveste un ruolo di fondamentale importanza nello sviluppo di tutte le civiltà della Storia.
L’agricoltura indoor di precisione ed il Vertical Farming, mostrano carattere di innovazione in ambito agricolo e sono un tema molto importante per il prossimo futuro, quando le risorse saranno sempre di meno e 4 persone su 5 vivranno in ambiente urbano.
Se si osservano i dati stimati dall'ONU, infatti, riguardo la crescita futura della popolazione mondiale, si può vedere che la stima vede che per il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà i 9 Miliardi di abitanti. Ovviamente, con le risorse odierne, non siamo in grado di poter garantire la disponibilità di cibo a un numero così elevato di persone, e proprio in questo ambito si inseriscono gli innovativi progetti di Vertical Farm e di coltivazione in ambiente confinato.
Il problema risiede nel fatto che circa l'80% dei territori disponibili per l'agricoltura sono già stati usati. Il restante 20% non è sufficiente.
L’idea è quindi di reinserire all'interno delle città quella parte produttiva che una volta faceva parte della città stessa e che ha subìto un processo di esilio progressivo.
La sfida consiste nello sviluppare metodi alternativi di produzione alimentare che non compromettano i pochi ecosistemi ancora funzionanti, utilizzando tutte le risorse in modo sostenibile.

 

I VANTAGGI

 

Queste tecniche oltre a consentire l’ottenimento di produzioni più elevate e ad elevato standard qualitativo, permettono una serie di vantaggi quali: coltivare prescindendo dall’ambiente esterno e dalle sue contaminazioni, miglior controllo delle piante e migliore utilizzo del loro potenziale genetico, più efficiente utilizzo dello spazio, migliore controllo delle condizioni fitosanitarie, migliore controllo della nutrizione minerale, ottimizzazione dei consumi di acqua, semplificazione della gestione, riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera.
Va sottolineato, inoltre, che questo tipo di soluzione può essere immune da ambienti inquinati per gli aspetti: chimici, batteriologico e nucleare e quindi impiegabile anche in scenari di crisi e gestione emergenze.